Climbing, i grandi solisti dell’arrampicata
photo © Climbing, I grandi solisti dell'arrampicata, Mondadori Electa a marchio Rizzoli
di Alessandro Gogna
La dea ex machina di questo attuale e ponderoso libro è Julie Ellison, climber e scrittrice americana di successo. “Penso che mi piacerebbe scrivere un libro”, è la frase che butta là al suo fidanzato alla fine del maggio 2019, durante una pausa caffè nel camper posteggiato all’ombra di alcuni pini della californiana Sierra, alla fine di un lungo viaggio di arrampicata e subito dopo aver finito di scrivere un articolo per la rivista Outdoor. Voleva “una specie di grande progetto su cui potersi concentrare per diversi mesi”.
Qualche tempo dopo è contattata dalla redazione di Gestalten, una prestigiosa casa editrice di Berlino, ben nota per le sue pubblicazioni di grande rilievo e qualità. Per tutte valga The New Mediterranean, Homes and Interiors Under the Southern Sun, curato da Robert Klanten e Andrea Servert, rispettivamente CEO ed editor in capo di Gestalten. Questa volta la coppia di affermati editori internazionali voleva che la Ellison realizzasse un libro sull’arrampicata.
Il primo passo è stato mappare i diversi tipi di contenuti e il modo in cui avrebbero interagito tra loro. Persone, location, attrezzatura, cultura, saggi e storia rientrano nelle categorie di bouldering, arrampicata sportiva, trad e alpinismo. Julie Ellison propone 75 temi diversi e include immagini di esempio, motivando il perché ciascuno sarebbe stato pertinente. “Come per tutto ciò che riguarda l’arrampicata, anche qui la sfida più grande è stata fare in modo che chiunque prendesse in mano il libro fosse interessato e coinvolto, che fosse un veterano di 20 anni di questo sport o che non avesse mai scalato un giorno in vita sua. Era anche importante rendere tutti i contenuti “evergreen”, vale a dire rilevanti (e non obsoleti) anche tra un decennio”. Costituito il team, viene finalizzato l’elenco degli argomenti: le stories da 75 sono ridotte a 43.
Dopo aver scritto diversi capitoli dal passegger sit del suo van durante i vari viaggi, sempre per andare ad arrampicare, la Ellison raccoglie il meglio della sua fotografia di arrampicata e mette in contatto il team editoriale con altri fotografi che ritiene tra i più validi. Il lavoro di selezione iconografica, curata da Eszter Kalmár e Mario Udzenija, è in effetti impressionante.
First Ascent, Makatea, Charlotte Durif
Cliffhanger: New Climbing Culture & Adventures è stato pubblicato nel giugno 2020 in tedesco e in inglese, già avendo previsto per l’anno dopo le edizioni francese e quella italiana con il titolo Climbing. I grandi solisti dell’arrampicata per i tipi di Mondadori Electa a marchio Rizzoli, in effetti comparse puntualmente nel giugno 2021. Alla fine, con il volume stampato di fresco, Julie ne è orgogliosa: “Tenere il pesante volume tra le mani è una delle emozioni più gratificanti per me come scrittrice e fotografa, e l’aver completato l’opera è stato uno dei più grandi successi della mia carriera”.
Il libro è suddiviso in quattro grandi parti, appunto bouldering, arrampicata sportiva, trad e alpinismo. Climbing è composto da 292 pagine di immagini straordinarie e storie approfondite che mettono in risalto persone, luoghi e cultura dell’arrampicata attuale.
La formazione personale dell’autrice (giovane, americana, climber ma non mountaineer) e, con tutta probabilità anche i proponimenti editoriali di Gestalten, mentre hanno permesso la realizzazione di un’opera che copre alla grande un sensibile vuoto attuale e va incontro all’effettiva domanda del giovane appassionato medio, non hanno reso possibile il suo inserimento nel continuum di ormai quasi 250 anni di storia. Il che non è necessariamente un male, e guardate che lo dice un vecchio alpinista… A volte è necessario spezzare con la tradizione, a volte occorre rispettare chi giudica ammuffiti determinati comportamenti e tralascia perfino gli agganci più essenziali.
Alex Megos
Sono fatti molto bene i capitoli dedicati alla diversa attrezzatura necessaria per le quattro discipline. Finalmente troviamo esaurienti spiegazioni di come si deve cadere, sia sui massi assistiti dagli spotter, sia quando si fanno grandi voli in falesia. Troviamo le presentazioni delle location più “in” del momento: per il bouldering, dalla storica Fontainebleau alle sudafricane Rocklands, da Bishop (USA) a Virgin Gorda (Isole Vergini britanniche); per la sportiva il tedesco Frankenjura, il messicano El Potrero Chico, le francesi Gole del Verdon, alcune falesie spagnole, ma anche la Thailandia e la cinese valle del fiume Getu; per il trad, ecco la canadese Squamish, la statunitense Indian Creek, il Wadi Rum in Giordania; infine per l’alpinismo si parla un po’ di Chamonix e della Patagonia.
Esaurienti e innovativi sono anche i capitoli dedicati all’allenamento, all’assicurazione al primo di cordata, ai nodi, alla sostenibilità e al rispetto dell’ambiente.
Decisamente originali sono la “Guida per il climber alla vita in camper”, la trattazione dell’arrampicata adattiva (quella dei portatori di handicap), “Dietro le quinte dell’arrampicata su big wall” e quello intitolato “Come l’arrampicata può contribuire alla ricostruzione di un’isola”.
Una nota di merito va alla traduzione italiana a cura di Mara Dompé: è accuratissima. Se tutte le traduzioni fossero come questa, molte edizioni italiane di libri famosi sarebbero certo migliori di quello che sono.
Buona lettura e buon viaggio!
Climbing, I grandi solisti dell’arrampicata, Mondadori Electa a marchio Rizzoli